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Seguiamo il calendario biodinamico, siamo attenti alla luna, ma quello che ci spinge in avanti è la forza del sole.

Mettiamo l’albero nella miglior condizione per potersi nutrire e difendere. A questo scopo abbiamo introdotto da oltre 10 anni i micro elementi efficienti, piccoli batteri ‘buoni’ che digeriscono il terreno, trasformano il nostro concime e curano i nostri animali. Cosi creando un ‘ricca’ condizione organica nel terreno. Un’attenta potatura ad inizio anno, seguita dalla concimazione degli alberi. Un concime prodotto in casa composto da un fermentato di letame equino, la sansa e il cippato della potatura. A questo punto apriamo l’oliveto al nostro cavallo per mantenere il tappeto erboso.

Poi in agosto la spollonatura, e il monitoraggio della cosiddetta mosca (Bactrocera oleae) con interventi semplici a base di esche, amoniaco e sarde. Nella nostra agricoltura non usiamo già da 20 anni né rame né dimetoato. Abbiamo messo a punto una forma di agricoltura che si basa sulla ricca e varia presenza di predatori delle mosche.
La lavanda e la ricca piantagione d’erbe e fiori toscane ai bordi dell’uliveto attirano tantissimi insetti, offrendo da mangiare alle api, e attirando gli uccelli i quali si nutrono degli insetti vari. Dopo la raccolta facciamo pascolare i polli nell’uliveto cosi che quello che rimane delle larve della mosca viene rimosso e digerito dalla natura.